La struttura dell'hogar

Mi rendo conto che dai miei racconti non riesco a dare un'idea precisa su come sia fatto e quanto grande sia l’hogar: al fine di darne un'idea abbastanza precisa mi farò aiutare dall'immagine sottostante, che è stata ripresa dal satellite.


Nella foto balzano agli occhi subito due cose: la prima è un’area delimitata da una linea rossa, che rappresenta la scuola dove vanno i ragazzi e quelli che vivono nelle vicinanze del centro. La struttura è stata realizzata assieme al centro dal fondatore dell’opera, Padre Minghetti di Vercelli, pensando ai bambini che ospitava ed anche alla gente povera che abitava nei dintorni: all'inizio ne era anche direttore poi, negli ultimi anni della sua permanenza, si è scelto di affidarla ad un comitato legato alle scuole popolari di Don Bosco, alleggerendo così la gestione amministrativa della struttura. A fine 2016 il complesso è stato ceduto ad una fondazione che si occupa di istruzione.
Il secondo aspetto che risalta ad un primo sguardo è la presenza di alcuni numeri nell'immagine sopra riportata: ciò mi servirà per spiegare, in una specie di "tour virtuale", dove si trovano le strutture che compongono il centro, oltre a spiegarne la funzione. 
Vado ora a presentare le varie parti di cui è fatto l’hogar, seguendo l'ordine dei numeri riportati nella foto:
1 - a pochi metri dall'ingresso sulla destra troviamo il capitello dedicato alla Madonna, che ci dà la sua protezione ogni giorno in tutto ciò che si fa; 
2 - il garage, dove si parcheggiano le camionette, ed un posto al coperto dove mettere l'immondizia che poi viene portata presso l'entrata principale nei giorni in cui passano a raccoglierla;
3 – in questa zona ci sono l'infermeria ed una stanza dove il personale timbra il cartellino ed ha degli armadietti a disposizione;
4 - è la zona degli uffici di Liliana (amministratrice e responsabile legale dell'hogar), dell'assistente sociale e della psicologa. Ci sono anche una stanza dove dorme Liliana, un’educatrice con disabilità, ed altre due destinate ad eventuali volontari che vorranno venire a condividere con noi un pezzo di strada;
5 - qui troviamo la mia camera, la cucina e la sala da pranzo. C'è anche un ufficio che veniva molto utilizzato dai precedenti direttori e delle camere dove viveva Padre Minghetti ed ora destinate ai sacerdoti che ci vengono a trovare per qualche giorno;
6 - il magazzino dove Don Claudio, il nostro tuttofare, tiene tutti gli attrezzi e i pezzi di ricambio per mantenere la struttura in buono stato;
7 - l’orto, che realizzo coi ragazzi, e la zona destinata alle anatre;
8 - il dormitorio dei ragazzi, in entrata del quale si trovano 3 saloni di studio;
9 - in questa struttura c'è di tutto e di più: ci sono i refettori dove si mangia; la biblioteca; i vari magazzini per il materiale scolastico, i prodotti per la pulizia ed i vestiti; alcune stanze da letto per le bambine;
10 - la cappella, dove si fa la Messa o la liturgia della Parola e la preghiera serale;
11 - qui si trovano la sala per le riunioni del personale e la lavanderia. Dietro c'è uno spazio coperto per stendere ad asciugare i panni;
12 - la cucina e la relativa dispensa. Diviso da un corridoio ci sono i bagni per i bambini e le bambine;
13 - i chalet, ovvero delle casette dove dormono le ragazze; 
14 - il campo polivalente da gioco, usato durante la settimana dalla scuola;
15 - il centro fisioterapico, dove vengono seguiti i ragazzi del centro affetti da qualche forma di disabilità sia mentale che fisica;
16 - altri saloni di studio;
17 - il forno a legna, dove di solito si cucinano la pizza oppure i pasti giornalieri quando il gas viene a mancare;
18 - una delle due sale per vedere la televisione;
19 - la piscina, inizialmente pensata dal fondatore per usi terapeutici dei disabili ed ora utilizzata da tutti i ragazzi per trovare refrigerio nel periodo più caldo dell'anno, tra novembre e gennaio; 
20 - il salone "Divino Niño", dove si guarda la televisione il sabato e la domenica. Spesso viene usato anche per altre attività, tipo i compleanni, quando il tempo non permette altre soluzioni. Di fianco troviamo un altro magazzino dove mettiamo materassi, letti e sedie in più. 
21 - il parco “San Miguel”, dove ci sono lo scivolo, le altalene ed il campo da pallavolo;
22 - la cabaña, una casetta dove attualmente vivono due educatrici;
23 – il campo da gioco polivalente coperto, realizzato nel 2016. C’è anche un piccolo palco e, oltre a giocare a calcio e a basket, viene usato per fare feste e per provare le danze da presentare in occasione speciali.
Come si può notare è una struttura grande, in cui non passa giorno in cui manchi qualcosa da sistemare o riparare e nel corso del tempo è diventata la mia casa, così come lo è per i ragazzi, e ciò mi spinge a cercare di prenderne cura e di migliorarla il più possibile grazie anche all’aiuto dei tanti che offrono il loro contributo.

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