mercoledì 7 marzo 2018

Un incontro che cambia la giornata


A volte basta davvero poco, un gesto oppure un episodio oppure un incontro fortuito, a cambiare il senso della giornata: a me è successo ieri e mi ritrovo ancora a pensare a quanto successo.
Il martedì è il mio giorno libero e, per distrarmi, mi reco a Santa Cruz per una passeggiata e fare qualche acquisto per l'hogar con tranquillità, senza la fretta dettata dal fatto di sapere di avere i minuti contati. Camminando posso distrarmi dai problemi quotidiani del centro ed è una forma di rilassamento anche se, come ieri, il tempo non è dei migliori, caratterizzato da una pioggia leggera.
Stavo andando in direzione della piazza principale, contento di aver trovato quello di cui avevo bisogno e del fatto che il sole stesse facendo capolino tra le nuvole, quando davanti a me compare una figura un po' trasandata, con dei vestiti sudici, la faccia sporca ed i piedi scalzi e neri.... Mi dava l'impressione che stesse fissando il nulla o quantomeno qualcosa che non potessi percepire.
Questo personaggio era seduto dall'altra parte della strada ed aveva attirato la mia attenzione: non riuscivo a dargli un'età, pareva un giovanotto sui 20 anni ma so che la vita di strada è talmente dura che fa invecchiare più velocemente. Non riuscivo a smettere di fissarlo, sapevo che gli sarei passato di fianco perchè si trovava proprio lungo il cammino che mi avrebbe portato alla meta designata e dentro di me avvertivo la cosa come qualcosa di sgradevole. Mentre attraversavo la strada notavo che il suo sguardo era vuoto e mi sono accorto che tra le mani teneva qualcosa, anzi sembrava stringerlo come fosse chissà qual tesoro. Ho tentato di stare indifferente a tale visione ma proprio non ci riuscivo, la curiosità mi diceva che dovevo scoprire cosa stesse nascondendo sebbene fossi consapevole che era meglio non mettersi nei guai per essermi impicciato in qualcosa che non mi riguardava.
Più mi avvicinavo a questa persona e più il cuore mi batteva forte, a ricordarmi come il tema della gente di strada mi stia prendendo ultimamente. Proprio mentre mi ritrovo a nemmeno mezzo metro da lui il fattaccio: lo vedo annusare forte quello che tiene racchiuso tra i suoi pugni... Con la coda dell'occhio posso fissarlo: una bottiglietta di colla! Ecco il motivo di quello sguardo spento che pareva fissare il nulla: il tipo si stava sniffando della sostanza adesiva chissà per quale motivo!
Ne sono rimasto scioccato ed ho accelerato il passo per allontanarmi il più velocemente da lì: questa scena l'avevo già vista in altre occasioni, la sensazione è quella di aver ricevuto un bel pugno nello stomaco ma stavolta forse è peggio... Sono stato testimone di come il ragazzo l'ha inalata e della sua espressione immediatamente successiva al fatto, al suo respiro quasi di sollievo nell'aver fatto in modo che la colla gli allievi la fame e lo faccia sentire bene per qualche istante.
Il tutto sarà durato meno di cinque minuti ma è basto per cambiare il senso della mia giornata: dal sentirmi felice di passare qualche ora fuori dalla mura del centro sono passato alla tristezza di quanto visto. Mi interrogo se si può far qualcosa per evitare simili episodi, mi chiedo cosa può portare l'uomo a ridursi così, mi domando quanti si trovano in questa situazione e se si possono aiutare. Penso ai miei ragazzi, a quelli che mi sono affidati e a quelli che sono passati per l'hogar... Sono fortunati, mi dico, perchè nella loro sfortuna per lo meno si trovano o hanno vissuto in un centro che si preoccupa per loro e cerca di dargli tutto l'aiuto possibile: lo so, è una magra consolazione però, se non fossero in una casa di accoglienza, ciascuno di loro potrebbe essere quel ragazzo che si fa di colla e vive per strada che ho visto ieri.
Ho ancora ben impresse nella mia memoria le immagini di cui sono stato spettatore mio malgrado e penso mi ci vorrà ancora del tempo per poterle mettere da parte: forse sto esagerando, magari ci sto pensando un po' troppo ma credo che sia una cosa più forte di me. Quello che mi ha sconvolto di più non è stato vedere l'atto del giovane bensì l'atteggiamento delle gente che gli passava accanto, un fare molto distaccato che assomiglia molto all'indifferenza, al non interessarsi di quello che accade vicino a noi perchè semplicemente non ci riguarda, non tocca i nostri interessi: probabilmente sono un sognatore, un idealista ma credo che interrogarci su ciò che ci circonda e dare un po' più di attenzione agli altri potrebbe far soltanto del bene a ciascuno di noi, soprattutto ai più deboli.
Har baje



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