giovedì 29 giugno 2017

Rieccomi catechista!

Quest'anno Liliana mi ha confermato come catechista dell'hogar, complice il fatto che ha potuto verificare attentamente il mio operato ed ha potuto parlare con i ragazzi che avevo seguito nel loro cammino verso la prima comunione e la cresima rimanendo molto soddisfatta. La cosa mi ha fatto piacere perchè i miei sforzi sono stati premiati: ho cercato di dare sempre il meglio anche se a volte non è stata una passeggiata!
Sono partito con una bella novità: ho una stanza tutta per me e per i ragazzi che avrei seguito, per cui addio ai sabati in cui giravo per il centro con quaderni, bibbia, penne e quant'altro alla ricerca di un luogo dove far lezione! Unico particolare è che dovevo dargli una sistemata perchè era un po' trascurata: ho tolto i mobili che non mi servivano; le pareti avevano bisogno di una ripassata per cui gli ho dato una mano di azzurro; ho spostato la lavagna per metterla in un punto dove risaltava di più; ho portato i tavoli e le sedie per i miei alunni ed alla fine ho comprato due o tre poster con l'idea di attirare l'attenzione. Col passare del tempo si sono aggiunti una mensola ed una sorta di armadietto dove mettere tutto il materiale di cui avevo bisogno.
Come lo scorso anno avrei dovuto seguire la formazione dei ragazzi sia per la prima comunione che per la cresima ma dopo circa tre settimane si è optato per rinunciare alla seconda visto che c'erano solamente due ragazze che avevano l'età per riceverla: per me è stato un bene perchè erano deluse del fatto che il loro numero era così esiguo e personalmente mi sentivo in imbarazzo quando ero da solo con loro durante il tempo della catechesi. Quest'anno quindi solo prime comunioni in hogar, per cui mi sto occupando di preparare ben 17 fanciulli! La maggioranza ha tra i 10 e gli 11 anni per cui la classe è più omogenea come età rispetto a quella dell'anno precedente ma c'è una difficoltà in più: ci sono Bautista ed Estela, una bambina con disturbi mentali, che non sanno né leggere né scrivere e devo trovare un modo per farli sentire parte integrante del gruppo.
Altra differenza rispetto alla scorsa annata è il tempo: due ore, praticamente il doppio rispetto alla mia prima esperienza da catechista! Subito ho pensato che è meglio così, in modo che possa sviluppare e spiegare in modo più chiaro e semplice gli argomenti da trattare. Con più minuti ed una stanza a disposizione ho pensato anche ad alcune attività da proporre ai ragazzi, sopratutto legate al disegno in modo poi da attaccare alle pareti quanto fatto per far sentire più loro l'ambiente in cui si trovano. E' stato anche un modo per cominciare a parlare di un determinato tema, costituendo un ottimo punto di partenza che ha sostituito alla grande il fatto di chiedergli cosa ne pensassero in merito, ed un mezzo utile per terminare la lezione, al fine di capire cosa gli era rimasto dentro. Il tutto sempre pensando che, prima di cominciare a spiegare, dovevo capire ciò che sapevano facendogli un paio di domande perchè sono dell'idea che non posso parlare di argomenti dando per scontato che già ne abbiano almeno una vaga idea, non sarei un buon catechista se raccontassi qualcosa ad esempio sullo Spirito Santo e qualcuno dei miei piccoli ascoltatori non sapesse nemmeno di cosa stia parlando: devo partire sempre da quello che conoscono per poi portarli all'obiettivo che mi sono prefissato. Operando in questo modo i risultati non sono tardati ad arrivare e mi hanno lasciato felicemente sorpreso, come ad esempio quando alla fine di una discussione su Santa Maria gli ho chiesto se volevano disegnare qualcosa per lei per poi attaccarlo al manifesto che la rappresentava ed era appeso alla parete: risultato? Nessuno si è negato e l'immagine si è riempita di fiori, cuori con le ali ed altri con la scritta “Te quiero mucho” (ti voglio tanto bene) o con una preghiera spontanea: mai avrei sperato così tanto!
Non mancano i momenti di gioco e dei piccoli intervalli perchè non posso pretendere di spiegare per tutto il tempo, si annoierebbero: il mio obiettivo è che ai miei giovani amici piaccia il percorso che stiamo facendo insieme. A volte racconto delle storie legate all'argomento affrontato, altre volte si ride oppure si fanno prove di canto: ora sto proponendo di pregare il Padre Nostro sulle note della canzone “We will rock you” dei Queen e sono contento che i ragazzi si sono fatti prendere dall'idea, fremono dalla voglia di intonarlo! Ben venga se questo è questo è un modo per avvicinarli alla fede!
Ogni tanto gli faccio dei test su quanto abbiamo fatto: si tratta perlopiù di verificare se quanto spiegato in quel momento gli sia chiaro o meno. In caso di riscontro negativo ritorno sul tema su cui più hanno avuto difficoltà e cerco di farglielo capire con parole più semplici e con esempi. Non manca chi proprio non pone interesse ma cerco sempre di spronarlo, di incentivarlo, di aiutarlo: a volte mi fermo solo con lui per sapere cosa c'è che non va ed avvisandolo che quello che andrà a ricevere non è un regalo che si riceve senza far niente, deve meritarselo impegnandosi in questo cammino che stiamo percorrendo insieme. I problemi maggiori sono legati ad Estela e Bautista: mentre il secondo mi segue nei discorsi, la prima a volte vive in un mondo tutto suo e veramente non so come pormi nei loro confronti. La soluzione migliore è fargli apprendere i concetti più elementari, a volte attraverso il colorare delle figure, affinchè c'è un Dio che li ama e non si stancherà mai di farlo, sforzandoli perchè apprendano alcune preghiere.
Il bello è che in tutto ciò continuo ad imparare nonostante pensassi che quest'anno sarei partito più avvantaggiato per l'esperienza accumulata lo scorso anno: una convinzione del tutto sbagliata perchè continuo a prepararmi con lo scopo di presentarmi ogni sabato davanti a questi fanciulli con l'intento di insegnarli qualcosa nel miglior modo possibile, apprendendo nuove nozioni oppure cose di cui non mi ero mai accorto ed arricchendomi una volta di più.
Har baje



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