domenica 7 maggio 2017

Tutti di corsa!

Ogni tanto fa bene lasciare da parte le preoccupazioni quotidiane e passare il tempo coi ragazzi senza avere i minuti contati: ieri, ad esempio, ho passato una stupenda mattinata con loro praticando una delle mie passioni più grandi... la corsa! Devo dire che mi mancava, era da molto che l'avevo messa da parte vuoi per i tanti impegni che ho che per la voglia di stare un po' di più a letto la mattina, sebbene il mio proposito fosse quello di fare delle sgambate con più continuità rispetto allo scorso anno.
Mi sono davvero divertito, mi sono sentito rigenerato e per questo devo ringraziare Liliana che, approfittando di una donazione abbondante di bottiglie d'acqua da mezzo litro, ha proposto di organizzare una corsa coi ragazzi. Non me l'avesse mai detto: sono bastate poche parole per ridestare il podista che è in me e scatenare il entusiasmo e la mia immaginazione, era semplicemente fantastico coinvolgere i ragazzi in qualcosa che mi appassiona!
Bisognava soltanto trovare il giorno adatto: ieri Liliana arriva in hogar e mi dice che aveva visionato il luogo dove avremmo fatto la cosa, è un po' preoccupata per il traffico ma subito le propongo un percorso alternativo che arriva fino al fiume. Quello che può preoccupare è la presenza di cani randagi, visto che siamo in una zona dove la rabbia è endemica, mentre il caldo e la sabbia non sembrano un grosso ostacolo. La decisione se realizzare l'attività tarda ad arrivare, non si è certi se vale la pena rimandarla o meno: sinceramente speravo si facesse, ormai avevo l'adrenalina in corpo e mi sarebbe stato difficile mandar giù un rinvio, non volevo proprio rinunciare a correre coi ragazzi. Non indugio e mi offro di andare a fare un giro di perlustrazione: di animali dall'aspetto minaccioso non c'era traccia, non c'era nulla che avrebbe impedito di svolgere la marcia e così posso tornare all'hogar raggiante e con un bel sorriso in volto. Comunico a Liliana che la cosa si può fare, basta coinvolgere il personale presente in modo da tener sotto controllo i ragazzi durante l'evento: Don Claudio sarebbe andato con un'educatrice con la camionetta al giro di boa per rifornire di una bottiglia d'acqua i fanciulli; altre due operatrici si sarebbero posizionate lungo il percorso per vedere che i partecipanti non sbagliassero strada mentre Liliana con la sua auto avrebbe chiuso il gruppo, accompagnando gli ultimi fino all'arrivo. Il sottoscritto invece avrebbe corso in compagnia dei bambini: prima coi più piccoli in un tragitto più corto e poi con i più grandi in quello più lungo, non sarebbe stato difficile anche se era da quasi due mesi che non mi allenavo.
Quando annunciamo la cosa i più erano contenti, erano entusiasti mentre le ragazze più grandi erano un po' restie all'idea ma nessuno poteva rifiutarsi di farla, eccezione fatta per i disabili che ospitiamo.
I primi a partire sono i più piccoli: non stavano nella pelle come il sottoscritto. Imparto gli ultimi consigli e si comincia: inizialmente sto indietro per vedere che tutti stiano ai lati della strada e non al centro, affianco qualcuno e lo incito a continuare con il ritmo con cui procedeva o di diminuirlo vedendolo in difficoltà. L'adrenalina ha però il sopravvento ed accelero un po' per raggiungere il giro di boa, supero i miei piccoli amici ed aiuto Don Claudio a distribuire l'acqua, dando racomandazioni su come bere: a ciascuno offro parole di incitamento, a chi è in difficoltà dico di non mollare, non conto le spinte e le pacche sulle spalle per spronarli a continuare. Quegli attimi li vivo come in trance per l'intensità che ci metto: mi preoccupo di aspettare gli ultimi per verificare che tutti stiano bene e non diano segni di cedimento, poi riparto e li riprendo uno ad uno compartendo con loro qualche decina di metri in cui non smetto di incoraggiarli e di dare consigli. Non mi accordo quasi di giungere all'arrivo dove ci aspettano i più grandi e mi ritrovo a fare più volte avanti ed indietro per cercare di accompagnare gli ultimi al traguardo, molte volte tenendoli per mano o portando in mano le loro ciabatte e l'acqua. Ho visto volti stanchi ma felici perchè ce l'avevano fatta e questo è ciò che vale di più.
Faccio appena in tempo a bagnarmi la testa e le braccia che riparto coi più grandi, il tracciato è più lungo e come avevo fatto in precedenza parto nelle retrovie anche per capire chi potrà avere qualche problema. Procedo con un ritmo blando, spronando chi stavo superando, poi quando mi avvicino a un gruppetto di maschietti aumento il ritmo lasciandoli letteralmente di stucco, visto che mi prendevano un po' in giro per il fatto che mi erano stati davanti fino quel momento. Mentre mi avvicino al giro di boa posso ammirare i primi che stanno tornando all'hogar e non posso che apprezzare sia la cadenza dei loro passi che il fatto che sembra non sentano fatica: chissà se un giorno avrò la possibilità di fare qualche allenamento in loro compagnia!
Giungo al punto di consegna dell'acqua e applaudo, incito ed imparto consigli a chi arriva, andando su e giù come un forsennato: quando vedo l'auto di Liliana decido di prendere la via del ritorno, affiancando un fanciullo che vedevo in difficoltà. Voleva mollare, lo vedevo provato ed allora gli dico che tutto sta nella sua testa, rallento vistosamente il mio ritmo e lo invito a seguirmi: così fa, cominciamo a superare chi ci precede, raggiungiamo due che ci accompagnano per qualche centinaio di metri. “Potete farcela!”, gli dicevo continuamente, “non dovete pensare agli altri, fate un'andatura che potete mantenere con facilità”. Quando mi dicono che sono a corto di fiato suggerisco di camminare e gli mostro alcuni esercizi di respirazione che li possa aiutare, continuiamo ancora un po' insieme fino a quando noto che hanno mollato. Suggerisco di aspettare Don Claudio con la camionetta e poi raggiungo un gruppo che mi precedeva: anche qui parole per spronare a dare quanto avevano ancora in corpo, per aiutare prendo in consegna acqua ed infradito. Vedo l'arrivo vicino e propongo di sprintare e così fanno: tutti sono soddisfatti di avercela fatta! Non è ancora finita perchè in vari mancano all'appello: nuovamente vado verso di loro per poi accompagnarli negli ultimi metri, gli grido di dare il tutto per tutto perchè manca poco, gli prendo per mano, qualcuno lo spingo per fargli affrontare gli ultimi metri, gli do il cinque quando concludono la loro fatica... piccole cose che so che in queste occasioni fanno la differenza.
Prima delle premiazioni dei primi arrivati c'è chi mi circonda soddisfatto di quanto fatto, vedo volti stanchi ma sereni e felici, c'è chi mi dice che non vede l'ora di correre di nuovo e non posso che esserne contento: mai avrei pensato che un'attività di questo tipo li coinvolgesse così tanto e di divertirmi in questo modo, per un po' mi è sembrato tornare bambino!
Har baje



stampa la pagina

Nessun commento:

Posta un commento