giovedì 20 aprile 2017

Giorni intensi

La vita dell'hogar è costellata da imprevisti che possono mettere in difficoltà: un esempio recente è il ricovero ospedaliero di Bautista che ha imposto il fatto che qualcuno stesse con lui tutto il tempo in quanto non poteva rimanere solo. A turno il personale ed il sottoscritto ci siamo avvicendati durante il giorno e la notte per assisterlo, anche a cambio di un giorno in più di riposo, e quando non vi era altra scelta si è ricorso a pagare qualcuno che se ne prendesse cura per tutto il periodo che non potevamo coprire, facendo un piccolo sacrificio economico.
Il problema è quando si accavallano più eventi negativi e l'unica cosa da fare è stringere i denti ed andare avanti: è successo proprio nel periodo in cui Bautista era in ospedale, quando contemporaneamente è morto il padre di una delle educatrici e don Claudio è stato male per più di una settimana. Una situazione difficile da gestire visto che il centro conta con poco personale e 63 ragazzi da tener a bada, inoltre c'era la kermesse alle porte ed erano molte le cose da definire e realizzare. Non c'era da farsi prendere dal panico e così abbiamo fatto: ognuno avrebbe dato qualcosa in più, c'era da imboccarsi le maniche e non c'era tempo per discutere o lamentarsi. I fanciulli del salone dell'operatrice assente sarebbero stati ripartiti tra quelle presenti e poi in serata avrei collaborato con chi era presente nel caso toccasse ad una educatrice andare a passare la notte con Bautista.
Per quanto riguardava l'assenza di don Claudio io l'avrei rimpiazzato: mi era già capitato ma non per un periodo così lungo ed inatteso. Lavorandoci assieme un po' di cose le ho imparate ma stavolta c'erano da risolvere degli inconvenienti urgenti di cui solitamente si occupava: fortunatamente li ho risolti cercando di ricordare i suoi suggerimenti e sperando che il problema fosse men complicato da risolvere di quanto pensassi. Un giorno mi son ritrovato alle prese con un rubinetto che non smetteva di perdere acqua e, grazie a dei flash di quanto mi era stato spiegato, sono riuscito a sistemarlo in circa due ore, dopo aver provato di tutto: forse ci ho messo un po' troppo ma vuoi mettere la soddisfazione di avercela fatta da solo? Mi sentivo come un bambino che riceve il regalo tanto desiderato, poco importava quanto tempo avessi impiegato! Il lato negativo della questione è che dovevo in parte rinunciare a fare quello di mia competenza o cercare il tempo per farlo: impresa ardua visto che c'era qualcosa che aveva la priorità rispetto al resto!
La cosa che conta è che tutto è filato liscio, senza intoppi: nonostante il fatto di trovarsi in una situazione di forte disagio ho imparato che non si è soli ad affrontarla ma si fa parte di una squadra che si aiuta e sorregge a vicenda. Non c'è troppo da preoccuparsi e da farsi prendere dall'ansia, interrogandosi sul miglior modo di affrontare la vicenda: c'è solo da trovarsi pronti, disponibili a tutto e consapevoli del fatto che se si riesce a realizzare una cosa bene altrimenti si rimanderà. L'importante è dare il meglio di sé, non importa se basterà o no, ma sicuramente chi ci è intorno lo noterà e chissà che non lo invogli a fare altrettanto: personalmente non lo faccio per me stesso ma, in questo caso, per i fanciulli che mi sono stati affidati e che meritano di aver qualcuno che cerchi di non arrendersi mai pur di vederli felici.
Har baje



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