Non è solo questione di fede: sono certo che esista Qualcuno
che ci tenda la mano soprattutto nei momenti più difficili, in quei momenti in
cui sembra che non ci siano alternative, pronto a sorprenderci quando meno lo
aspettiamo. Ne son più che sicuro e negli ultimi giorni ne ho avuto più di una
conferma.
Succede che per la cena della domenica e la colazione del lunedì
non si abbia il pane sufficiente per i ragazzi: è capitato di recente lo scorso
fine settimana e in quello che anticipava le vacanze invernali. In queste
occasioni Liliana, un’educatrice che gestisce la dispensa della cucina, viene
da me con aria un po’ preoccupata per sapere il da farsi, visto che non avevamo
nemmeno il queque (un dolce boliviano) sufficiente a sfamare i pargoli e quello che avevo cucinato
bastava soltanto per un pasto: l’unica alternativa è dargli un sacchetto di
biscotti, consapevole che non è che rende sazi e comunque non è come mangiare
un panino. Non potendo estrarre magicamente un coniglio dal cappello dovevo
accettare amaramente la verità: mi ci stavo abituando quando ecco che accade l’imprevedibile!
In entrambe le circostanze il Cielo ci ha aiutato attraverso un gruppo di una
parrocchia, che ci ha portato tre borse di pane appena sfornato, ed una amica
di lunga data dell’hogar, che è venuta a farci visita regalandoci queque
sufficienti a garantire cena e colazione… Incredibile, quasi da non crederci!
Eppure l’ho visto coi miei propri occhi ed ho gioito, non mi vergogno a dire di
aver ringraziato mille volte Dio per averci aiutato anche se ammetto di aver
dubitato del fatto che potevo contare su di Lui: è un gesto che mi è venuto
così, spontaneamente e direttamente dal cuore!
Se avessi avuto ancora qualche dubbio, quanto successo l’altro
giorno me lo avrebbe fatto sparire: in queste settimane si sta realizzando un
campo da gioco coperto, grazie ad una donazione di Padre Minghetti, e la ditta
chiamata a fare il tetto stava scavando per gettare le fondamenta quando si
accorge che ci sono delle condutture e dei pozzi neri che col tempo andrebbero
a danneggiare quanto si sta costruendo. Si tratta dell’opera fatta lo scorso
anno! Bisogna spostarla, cosa praticamente impossibile, e non se ne può
recuperare nemmeno una parte: la conferma arriva da chi l’aveva costruita.
Inutile raccontare come mi sono sentito, ho provato rabbia e frustrazione a cui
va aggiunto un senso di completa impotenza nell’apprendere che per modificare
il sistema fognario del centro in modo da non avere problemi di fuoriuscite di
acqua sporca sarebbero stati necessari 21.000 boliviani, circa 3.000 euro. Chi
li aveva? L’hogar no di sicuro, visto che aveva solo i soldi sufficienti per il
campo coperto ed era anche alle prese con dei problemi con la camionetta
comprata l’anno precedente che hanno presentato un conto salato, ed io non
disponevo di una cifra simile… L’unica possibilità era di agire in modo che non
ci fossero problemi in futuro per l’opera in fase di costruzione e di svuotare
periodicamente i pozzi neri con la motobomba, come già si faceva qualche tempo
fa. Quando eravamo tutti rassegnati sul da farsi ecco ancora una volta accadere
qualcosa di imprevisto: accedendo al mio conto noto che mi avevano accreditato
il contributo che mi spetta per la mia attività missionaria, l’importo riesce a
coprire la spesa! Incredibile, ancora una volta da lassù ho ricevuto un aiuto
insperato, ora tocca a me non renderlo vano!
Questi sono gli ultimi esempi di una Provvidenza che nel
corso del mio cammino non ha mai smesso di sostenermi: semplici coincidenze?
Non credo, quando i fatti si ripetono più volte non può essere soltanto
questione di fortuna, è qualcosa di molto di più che non si riesce a spiegare o
almeno io non riesco a farlo senza coinvolgere quello in cui credo: sono segni
dell’amore di un Dio che, sebbene non lo si veda con gli occhi, non smette di
starmi vicino e mi sostiene nel prendermi cura di questi ragazzi.
Har baje
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